Archivi autore: paul

Sino a qualche anno fa si faceva una “valutazione dei rischi d’incendio” ad occhio, per fortuna con la pubblicazione del DM 10/03/98 questo non succede più in quanto l’allegato V punto 2 recita: “La scelta degli estintori portatili e carrellati deve essere determinata in funzione della classe di incendio e del livello di rischio del luogo di lavoro. Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili devono rispon dere ai valori indicati nella tabella I, per quanto attiene gli incendi di classe A e B ed ai criteri di seguito indicati: – il numero dei piani (non meno di un estintore a piano); – la superficie in pianta; – lo specifico pericolo di incendio (classe di incendio); – la distanza che una persona deve percorrere per utilizzare un estintore (non superiore a 30 m). Per quanto attiene gli estintori carrellati, la scelta del loro tipo e numero deve essere fatta in funzione…

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1. Sorveglianza da parte del responsabile Controlli regolari di tutti i naspi antincendio ed idranti a muro devono essere effettuati da parte del responsabile, o da persone da lui delegate, ad intervalli regolari in funzione di fattori ambientali e del rischio d’incendio per accettarsi che ogni napso o idrante: a) sia collocato nel posto designato; b) sia accessibile senza ostacoli, sia visibile chiaramente ed abbia istruzioni d’uso leggibili; c) non sia evidentemente difettoso, non presenti segni di corrosione o perdite. La persona responsabile deve provvedere a far eliminare immediatamente le anomalie riscontrate. 2. Documentazione dei naspi antincendio e degli idranti a muro Al fine di verificare la conformità al progetto dell’installazione dell’impianto di naspi di idranti, la persona responsabile deve conservare una planimetria riportante l’esatta ubicazione delle attrezzature ed i dati tecnici dell’impianto. 3. Controllo e manutenzione annuale Il controllo e la manutenzione devono essere eseguiti da persona competente. La tubazione deve…

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Come per la UNI-CNVVF 9994 anche la UNI 671-3 è protetta dai diritti d’autore e non possiamo quindi proporla integralmente. Ne riporteremo quindi solo un estratto. La norma prevede: • la SORVEGLIANZA effettuata quotidianamente dal Vs. personale, • il CONTROLLO VISIVO da eseguirsi semestralmente, per verificare visivamente che non ci siano state manomissioni alle dotazioni degli idranti, • la CONTROLLO IN PRESSIONE da effettuare annualmente provando alla pressione di rete ogni manichetta per verificare che non ci siano perdite, • il COLLAUDO alla pressione di esercizio della manichetta (12 bar) ogni 5 anni o quando vengano evidenziate eventuali sfilacciature o abrasioni della manichetta. In realtà il 2° punto non è previsto dalla norma ma secondo il DPR 547/55 i controlli devono essere effettuati ogni sei mesi e viene quindi inserito un controllo visivo intermedio fra i controlli in pressione.

1 TERMINOLOGIA ESTINTORE L’estintore è u dispositivo antincendio, contenente un agente estinguente (polvere, CO2, schiuma, idrocarburi alogenati) che può essere proiettato e diretto su un fuoco, attraverso una pressione interna, fornita da una compressione preliminare permanente, da una reazione chimica o dalla liberazione di un gas ausiliario. AGENTE ESTINGUENTE L’ agente estinguente è l’insieme del/dei prodotto/i contenuto/i nell’estintore, la cui azione provoca l’estinzione. CARICA DI UN ESTINTORE La carica di un estintore è la massa o volume dell’agente estinguente contenuto nell’estintore. PROTOTIPO OMOLOGATO La definizione “prototipo omologato” è attribuito all’ estintore d’incendio munito di autorizzazione alla commercializzazione in conformità con la legislazione vigente. PRODUTTORE Il produttore è colui che fabbrica, as sembla ed immette sul mercato l’estintore completo pronto all’uso. MANUTENTORE Il manutentore è la Persona fisica e giuridica esperta nell’espletamento del servizio di manutenzione degli estintori e che opera secondo la legislazione vigente. CARTELLINO DI MANUTENZIONE Documento che attesta…

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Le porte REI, come altri dispositivi di sicurezza antincendio, devono essere oggetto di controlli da parte del responsabile della sicurezza. Non basta, infatti, che le misure siano predisposte, ma devono essere controllate per verificare che siano sempre in efficienza. Il riferimento per l’attività di controllo e manutenzione sulle misure di protezione antincendio è contenuto in più dispositivi normativi: • l’allegato VI al DM 10 marzo 1998, che definisce come: Sorveglianza : controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali accertabili tramite esame visivo. La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni. Controllo periodico : insieme di operazioni da effettuarsi con frequenza almeno semestrale, per verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti. Manutenzione : operazione od intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono…

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